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Nuovi ristori per partita iva, professionisti e non solo entro aprile

Ristori del Decreto Sostegni a Partite IVA, professionisti e imprese calcolati sulla media mensile della perdita 2020, erogati entro aprile.

Chi ne beneficerà? Fotografi, studi fotografici, stagionali e affini. Ecco tutto spiegato

Confermato il metodo di calcolo in base al quale saranno definiti gli importi dei ristori del Decreto Sostegni alle attività economiche con perdite 2020 di almeno il 30% rispetto all’anno precedente ed un giro d’affari 2019 fino ad un massimo di 10 milioni di euro. Per conoscere l’importo del contributo a fondo perduto (in tutto ci sono almeno 12 miliardi di euro per una platea di circa 3 milioni di potenziali beneficiari), si dovrà partire da una base di calcolo che corrisponde alla perdita media mensile.  Lo ha dichiarato il Sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon:

 

verrà calcolato sulla media mensile della perdita e sarà erogato una tantum.

Nei ristori del Decreto Sostegni – atteso in CdM il 19 marzo – sarebbero inclusi anche le professioni ordinistiche e gli iscritti varie casse previdenziali (in pratica, coloro che lo scorso anno confluivano nel Fondo di ultima istanza). Si pensa ad un Bonus Partite IVA da mille euro al mese per il primo trimestre 2021. Per gli stagionali 2.400 euro complessivi.

Esempi di calcolo ristoro

In base alle bozze, le aliquote da applicare dovrebbero essere cinque, per scaglioni di fatturato da 100mila a 10 milioni di euro.

Metodo di calcolo

In base alle anticipazioni (il condizionale resta dunque d’obligo), un primo metodo di calcolo è quello di applicare le seguenti aliquote al doppio della perdita media mensile:

  • 30% fino a 100mila euro
  • 25% fino a 400mila euro
  • 20% fino a 1 milione di euro
  • 15% fino a 5 milioni di euro
  • 10% fino a 10 milioni di euro

Si può procedere anche raddoppiando le aliquote e mantenendo fissa la perdita media mensile:

  • 60% fino a 100mila euro
  • 55% fino a 400mila euro
  • 40% fino a 1 milione di euro
  • 30% fino a 5 milioni di euro
  • 20% fino a 10 milioni di euro

Esempi pratici

  • Un artigiano che fatturava nel 2019 100mila euro l’anno (I° scaglione, aliquota massima di ristoro) e nel 2020 ha registrato un calo di 45mila euro avrà un indennizzo pari al 60% della perdita media mensile (3.750), quindi 2.250 euro.
  • Una PMI che fatturava 4 milioni di euro (4° scaglione) e ne ha persi 1,5 (125mila euro al mese), ha diritto al 30% del calo medio mensile, quindi 37.500 euro.

L’indennizzo massimo è di 150mila euro per le imprese (il minimo è mille euro per le persone fisiche e 2mila per quelle giuridiche), che dovrebbero poter optare in alternativa per un credito d’imposta.

Per ottenere i ristori si farà richiesta telematica all’Agenzia delle Entrate, con una piattaforma analoga a quella utilizzata anno dal Decreto Ristori, che dovrebbe essere pronta il 30 marzo (si usava una procedura web nel portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia Entrate o software di compilazione e invio tramite Desktop telematico). Sulla piattaforma si indicheranno i dati relativi alla sussistenza dei requisiti e l’IBAN del conto intestato al richiedente. I pagamenti dovrebbero partire tra l’8 e il 10 aprile, quindi dopo Pasqua, con termine di tutte le erogazioni entro fine aprile.

Qui la bozza integrale: 

schema DL sostegni (1)

FONTE:
https://www.pmi.it/economia/finanziamenti/353871/importo-ristori-alle-partite-iva-nel-dl-sostegni-pagati-entro-aprile.html

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